“La nostra è una società pietrificata dal mantra della crescita capitalista, dove ognuno è richiuso nella propria prigione di cemento”
E’ questa la motivazione con cui il 5 luglio il collettivo tedesco “1000 Gestalten” ha improvvisato, nel cuore di Amburgo e tra i passanti ignari, un’intensa performance in segno di protesta contro il Summit del G20, l’incontro annuale dei leader politici mondiali che quest’anno si terrà proprio nella località tedesca. Sporchi, grigi e rigidi i performatori hanno impersonificato quelli che sono gli effetti sociali dell’agenda politica e finanziaria concordata dai leader: il conformismo sociale e l’appiattimento esistenziale.
Tali fenomeni, ben riportati nella performance attraverso il movimento di corpi pietrificati, porta le persone a diventare anonime, apatiche, prive di vitalità, di empatia e indifferenti all’altro. Emozionante il finale dove le persone, una dopo l’altra, si risvegliano attraverso il tatto. Allora iniziano a scrollarsi di dosso il grigiore e la rigidità e a spogliarsi dagli abiti e dalle sovrastrutture imposte per esternare colori, emozioni, forza vitale, empatia e solidarietà.
Gestalten in tedesco vuol dire “mettere a forma”. Da una prospettiva gestaltica, l’individuo ha in sé la responsabilità esitenziale di realizzare la forma che lui è e vuole essere. Se tale spinta naturale, intrinseca all’essere umano, chiamata tendenza attualizzante, viene interrotta nel suo processo di realizzazione a vantaggio di altri che scelgono per noi chi dobbiamo essere e diventare, allora il processo vitale dentro di noi si interrompre e il senso della nostra vita decade.
La performance dei 1000 gestalt ci sprona a riflettere sul fatto che abbiamo bisogno di tornare a vivere, di tornare a sentire, a gioire, ad essere solidali, gli uni con gli altri. Ogni singola persona è chiamata ad essere sé stessa, e cioè diversa da ogni altra, unica e irripetibile nel suo progetto di realizzazione esistenziale e tale valore, in una società contemporanea strozzata dal meccanismo distruttivo del capitalismo, va difeso e protetto, non di certo con la violenza e l’inciviltà quanto con l’arte e la cultura, capaci di generare bellezza, consapevolezza, vicinanza sociale e azione non violenta.
Fonti:
repubblica.it
https://1000gestalten.de/
Didascalia foto: Andrea Ruester